Abbiamo
accennato ieri a Il dito magico. Completato nel 1962-63, ribalta la situazione di un gruppo di cacciatori di
anatre, trasformandoli in volatili che vengono cacciati dalle anatre stesse.
Protagonista una bambina di 8 anni che sviluppa i suoi poteri magici ogni volta
che prova un senso di ingiustizia e di rabbia alla vista della crudeltà che
vede intorno a sé. Donald Sturrock racconta che fu rifiutato da due editori e
pubblicato solo tre anni dopo da Harper & Row. Il racconto è un manifesto
in difesa degli animali, come molte altre storie di Dahl.
La protagonista del racconto la potremmo affiancare a Matilde, che con la forza del pensiero riesce a sviluppare il potere di spostare gli oggetti, così come Henry Sugar dopo anni di allenamento riesce a sviluppare la vista a raggi x.
La protagonista del racconto la potremmo affiancare a Matilde, che con la forza del pensiero riesce a sviluppare il potere di spostare gli oggetti, così come Henry Sugar dopo anni di allenamento riesce a sviluppare la vista a raggi x.
Ad
Arezzo Il dito magico era in buona compagnia con James e la pesca gigante,
Agura Trat, Furbo, il signor volpe e Gli sporcelli, libri attraverso i quali
Roald Dahl ha voluto trasmettere ai più piccoli il suo amore per gli animali. Si
pensi anche a racconti per i più grandi come Il ragazzo che parlava con gli
animali e Il cigno, due racconti contenuti in Un gioco da ragazzi ed altre
storie. In entrambi i casi non esita a condannare il comportamento vile degli
uomini che si abbandonano a una violenza gratuita contro gli animali.
Del
resto Sturrock racconta che per Dahl era impensabile vivere senza la compagnia di animali da compagnia e non solo!
Elena,
Anna, Barbara
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