Alla
lettera T della mostra abbiamo utilizzato due parole differenti per raccontare
Roald Dahl. A Palazzo Chianini Vincenzi c’erano le tartarughe di Agura Trat, le stesse tartarughe che i bambini di Montevarchi
troveranno alla lettera A.
Ci
dispiace non aver avuto nel nostro Bookshop il libro edito da Nord Sud, che al
momento non è disponibile, speriamo che il centenario sia l’occasione
di un’attesa ristampa. Agura trat è uno degli ultimo racconti scritti da Dahl. I
due protagonisti non sono i soliti adulti meschini, ma due persone gentili che
vivono sole e riversano tutto il loro amore su fiori e tartarughine, prima di
capire di essere fatti l’uno per l’altra. Esiste anche un film per la Tv
realizzato dalla BBC con Dustin Hoffman nel ruolo del signor Hoppy e Judit Dench
nel ruolo della signora Silver. Per adesso ci dobbiamo accontentare della
versione in lingua originale, ma speriamo di avere la possibilità di gustarcelo
in italiano.
A
Montevarchi i bambini alla lettera T troveranno una TV, per l’esattezza una
vecchia Brionvega dei nostri genitori, quella che guardavamo da
piccole io (Elena) ed Anna.
Roald
Dahl pensava che guardare troppa televisione non fosse un bene. Credeva che i
bambini si potessero tenere meglio impegnati leggendo libri. A tale proposito
si veda personaggi come Mike de La fabbrica di cioccolato o i genitori di
Matilde (a casa Dalverme si mangia sempre seduti sul divano, con un vassoio
di cibi precotti sulle ginocchia, in religioso silenzio, per non perdere
nemmeno un minuto di telenovela). Quello che ci piace di Dahl è che la sua non è una critica aprioristica, ma una riflessione propositiva sull’utilizzo che si fa del mezzo. E’
sbagliato regolare la propria vita familiare in base ai ritmi della
televisione e Dahl con le sue storie ha offerto ai bambini una valida alternativa. Leggere apre le porte ad un mondo che i non lettori (come i genitori di Matilde)non conosceranno mai!
Elena,
Anna, Barbara
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