Alla
lettera K della mostra troverete il pentolone che George Kranky utilizza per preparare la magica medicina per la sua nonna.
Perché non tutte le nonne sono gentili e premurose come quella de il
protagonista de Le streghe o come il nonno di Charlie Bucket.
“Di solito le nonne sono dolci, care, amabili
vecchiette, ma non quella di George: lei se ne stava tutto il giorno, e tutti i
santi giorni, seduta nella sua poltrona accanto alla finestra, a bofonchiare,
borbottare, brontolare, lamentarsi e lagnarsi di questo o di quello. Mai una
sola volta, nemmeno nei suoi momenti migliori, aveva sorriso a George e detto:
“Allora, come va oggi, George?”, oppure: “Ce la facciamo una partita all’uomo
nero?”, oppure: “Com’è andata a scuola oggi?”. Non le importava niente degli
altri, pensava solo a se stessa. Era una pestifera megera.”
Allora
George Kranky mescola in un enorme pentolone
tutto quello che trova in casa di liquido, in polvere o cremoso, dal deodorante
alla polvere antipulci, dall’olio del motore alle medicine per animali; dà un
cucchiaio della sua magica medicina alla nonna e le cose cambiano di sicuro: la
nonna cresce fino a bucare il tetto della casa, così come diventano giganteschi
i maiali, le galline, i cavalli della fattoria.
I
bambini aretini si sono divertiti moltissimo quando leggevamo il brano in cui
George prepara la magica medicina per la nonna e siamo sicure che sarà lo
stesso anche per i bambini di Montevarchi.
Elena,
Anna, Barbara
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