giovedì 5 maggio 2016

K come George Kranky



Alla lettera K della mostra troverete il pentolone che George Kranky utilizza per  preparare la magica medicina per la sua nonna. Perché non tutte le nonne sono gentili e premurose come quella de il protagonista de Le streghe o come il nonno di Charlie Bucket.
 “Di solito le nonne sono dolci, care, amabili vecchiette, ma non quella di George: lei se ne stava tutto il giorno, e tutti i santi giorni, seduta nella sua poltrona accanto alla finestra, a bofonchiare, borbottare, brontolare, lamentarsi e lagnarsi di questo o di quello. Mai una sola volta, nemmeno nei suoi momenti migliori, aveva sorriso a George e detto: “Allora, come va oggi, George?”, oppure: “Ce la facciamo una partita all’uomo nero?”, oppure: “Com’è andata a scuola oggi?”. Non le importava niente degli altri, pensava solo a se stessa. Era una pestifera megera.”
Allora George Kranky  mescola in un enorme pentolone tutto quello che trova in casa di liquido, in polvere o cremoso, dal deodorante alla polvere antipulci, dall’olio del motore alle medicine per animali; dà un cucchiaio della sua magica medicina alla nonna e le cose cambiano di sicuro: la nonna cresce fino a bucare il tetto della casa, così come diventano giganteschi i maiali, le galline, i cavalli della fattoria.
I bambini aretini si sono divertiti moltissimo quando leggevamo il brano in cui George prepara la magica medicina per la nonna e siamo sicure che sarà lo stesso anche per i bambini di Montevarchi.

Elena, Anna, Barbara


Nessun commento:

Posta un commento