“MESSAGGIO per tutti i
Ragazzi-Che-Hanno-Letto-Questo-Libro
Quando
sarete grandi
e avrete a vostra volta dei figli
ricordatevi,
mi raccomando,
di
una cosa importantissima:
un
papà barboso è barboso e basta.
Quel
che ogni ragazzo vuole
e
gli spetta
è
un papà
CHE
FA SCINTILLE”
(Danny il campione del mondo, pag. 222)
Il
rapporto fra Danny e suo padre è bellissimo, la loro vita, tra stazione di
servizio, officina e l’autentico carrozzone da zingari in cui abitano, è quasi
idilliaca. Ma all’improvviso Danny scopre che suo padre ha in mente un piano
straordinario: il segreto ha a che fare con i fagiani che l’odioso signor
Hazell alleva in vista della sua Grande Battuta di caccia.
Di
nuovo Dahl attinse alla sua vita per elaborare la storia. Donald Sturrock,
nella biografia dedicata a Dahl, ci racconta che nel frutteto della casa dello
scrittore, la luce della luna si rifletteva sul carrozzone gitano dipinto a
colori vivaci che Dahl aveva acquistato dalla sorella e che era diventato la
stanza dei giochi dei bambini. La dimora dei Dahl fu soprannominata proprio
Gipsy House in onore del carrozzone e di quella mentalità che Sturrock ha
definito "zingaresca".
Sicuramente Dahl si identificava nel papà di Danny, un
bravissimo cantastorie (nel libro fa la sua prima comparsa il GGG), una persona
allegra che sapeva sorridere con gli occhi (e gli occhi non mentono mai). Roald,
invece, aveva perso il padre quando era piccolissimo, a tre anni, a causa di
una polmonite.
Alla lettera P della nostra mostra parleremo dei papà, quelli che Dahl ha creato nelle sue storie ed attingendo alla vicenda biografica dello scrittore, con I diamanti in cantina di Antonio Faeti sottobraccio, capiremo qualcosa in più della poetica del grande gigante soffia sogni.
Elena, Anna, Barbara
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