Ieri
sera eravamo dai nostri amici di Spazio Seme per Oltre lo schermo. Confessiamo
che, causa i mille impegni che ci attanagliano quotidianamente, non eravamo mai
riuscite ad andare, ma l’incontro di ieri era dedicato al cinema di Wes
Anderson e con piacere, il desiderio personale ha incrociato le esigenze
lavorative.
Wes
Anderson è naturalmente uno dei nostri registi preferiti, dico naturalmente perché
lo sguardo che ci regala sul mondo dell’infanzia è prezioso e profondo. Pensiamo
a Moonrise Kingdom ad esempio, un film
che abbiamo subito percepito vicino al nostro sentire pedagogico, una pellicola
che abbiamo discusso e che consigliamo alle insegnanti nei nostri percorsi
formativi.
Anche
se il cinema non è l’oggetto privilegiato del nostro studio, cerchiamo di
saccheggiare ovunque sia possibile pur di arricchire la riflessione sul mondo
dell’infanzia che tentiamo di fare attraverso la letteratura. Ed è per questo
che spesso accanto a romanzi, libri illustrati, graphic novel, a volte affianchiamo, da profane, anche alcuni film.
Ci
piacerebbe esistesse una rassegna di cinema “sui ragazzi”, film che parlano di loro
e non confezionati ah hoc per un “pubblico giovane” sulla scia di stereotipi e
luoghi comuni. Un cinema di riflessione per adulti sui mondi dei più piccoli.
In
questo percorso ideale Wes Anderson avrebbe sicuramente un posto di rilievo.
Per lui vale l’espressione che aveva utilizzato Gianni Rodari per classificare i
bravi scrittori per ragazzi, coloro i quali conservano un “orecchio acerbo”, un
orecchio bambino; seppur adulti riescono ancora a vedere il mondo con una
sensibilità vicina a quella dei più piccoli.
Già
questo basterebbe a farci amare Anderson, ma poi lui ha pure fatto un film su
uno dei nostri autori preferiti, un
capolavoro, non solo per le scelte estetiche messe in campo, ma anche per l’accuratissimo
lavoro di documentazione che sta dietro il film.
Ilaria
Feole, giovanissima e preparatissima, ha
curato la lezione di ieri sera, una lezione piena di sostanza, frutto di studio
e di un pensiero. Abbiamo acquistato il libro Wes Anderson. Genitori, figli e
altri animali in cui abbiamo trovato un utilissimo approfondimento su Fantastic
Mr Fox, in cui si parla del legame affettivo che intercorre fra Wes e Roald, delle connessioni
intellettuali fra i due autori, di Robin Hood, di Richard Scarry, della
plastilina.
Abbiamo
trovato particolarmente felice la scelta del titolo della serata Vero come la
finzione. Ilaria Feole ha aperto il suo intervento spiegandoci che è un po’ come
se i personaggi di Anderson volessero essere usciti da un romanzo. Osservazione
che ci trova molto d’accordo.
I
rapporti di Dahl con il cinema sono stati moltissimi, sia dal punto di vista
personale, che professionale, ne abbiamo già parlato qui e qui. A luglio uscirà il
BFG di Steven Spielberg e per quello che ci risulta, nessuno in Italia ha
ancora scritto in maniera organica su Dahl e il cinema. Magari Ilaria che è
così preparata e sensibile, potrebbe pensare a colmare questa lacuna.
Noi
ci offriamo per dare il nostro aiuto!!
Elena,
Anna, Barbara
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