venerdì 15 aprile 2016

Credere nella magia, soffiare sogni e vederli realizzati

Tra mercoledì e giovedì si sono conclusi gli atelier della grande Fabbrica dei Libri. L'ultima tappa è stata la scuola primaria "De Amicis" di Ponticino, con due giorni di lavoro e 4 classi, ciascuna con un romanzo diverso.
Il tempo era bello e varcato il cancello blu della scuola ho incontrato un gruppo di bambini che giocavano e che vedendo la valigetta dei materiali hanno subito intuito che mi trovavo lì per l'atelier. "Come ti chiami? Vieni in classe nostra?" "Sono Ilaria, e voi che classe siete?" "Ti aspettavamo! Facciamo la quarta D!" Eccomi dunque in mezzo a questo allegro corteo che fa supposizioni sulla mia vera identità: secondo alcuni potrei essere l'aiutante del GGG, secondo altri, invece, sarei Sofia che è diventata grande.
Scortata come una regina, ho raggiunto la maestra Giulietta Pompei e il resto della classe e tutti insieme siamo entrati nel grazioso edificio scolastico: proprio nel muro davanti alla porta d'ingresso c'è un grande disegno. E' il corpo di una bambina che spalanca le braccia al mondo di Dahl.


In classe abbiamo parlato del grande gigante gentile, del suo buffo modo di parlare, del suo soffiar sogni ai bambini e della sua straordinaria, potente amicizia con Sofia. I bambini hanno individuato quell'elemento tipico della fiaba tradizionale: la profonda trasformazione dei personaggi che da uno stato di mancanza e di solitaria sofferenza, incontrandosi si legano, si contaminano e arricchiscono. Sofia possiede e dona fiducia, idee e grammatica, il GGG condivide con lei tutta la forza e il mistero del sogno. Le rispettive qualità dei due personaggi, amalgamate, rafforzano la coppia nell'agire comune, e la commistione di doti li rende capaci di condurre a compimento un'impresa, di cambiare, crescere e sentirsi gratificati. Questo, secondo la classe, è il nodo cruciale del romanzo: va a descrivere proprio la scoperta della relazione come momento di scambio di valori e aumento delle capacità. Uniti siamo più forti è il  titolo scelto per il libro fatto a mano che diventa emblema del messaggio: i bambini, unendo i loro sforzi e le loro competenze per uno scopo comune hanno raggiunto il risultato che desideravano.

Con la classe 4 D abbiamo lavorato sul romanzo Le Streghe, ragionando sul fatto che "l'apparenza inganna" e che i più piccoli devono imparare a muoversi nel mondo riconoscendo quali sono i pericoli che hanno intorno. Tra i temi riconosciuti dai bambini anche quello dell'importanza di relazioni pure, basate sul vero amore e sulla valorizzazione delle intelligenze. Nella classe questo accade davvero. La maestra Giovanna Palmieri accorda armoniosamente una classe molto numerosa e composta da bambini assai diversi. Tra loro c'è anche una bambina speciale, che interagisce con i compagni e con le insegnanti utilizzando la comunicazione aumentativa e alternativa:  i simboli e le immagini che impiega per  esprimersi sono entrati naturalmente anche nel libro fatto a mano, dando forza e arricchendo di  senso questa esperienza collettiva.

I bambini della classe 3D mi aspettavano con grande curiosità e mi hanno mostrato con entusiasmo i preziosi quaderni che contengono il lavoro svolto con la maestra Chiara Fazi dedicato a Matilde. Di questa "bambina prodigio", generosa e altruista, la classe ha amato la capacità di emanciparsi attraverso la lettura.  Il titolo scelto per la storia che hanno scritto e illustrato è, infatti, I libri cambiano la vita: dalla bella chiacchierata che abbiamo fatto insieme, è emerso con forza che Matilde è un romanzo con questo potere e che leggere è considerato davvero un modo per imparare a pensare e, quindi, per crescere.

I bambini, durante il nostro incontro, mi hanno svelato qualcosa che non sapevo e che ho trovato straordinario: il lavoro su Roald Dahl è per tutte le classi di Ponticino che hanno aderito al progetto è iniziato con una gita ad Arezzo. Destinazione: La Casa sull'Albero, per entrare in contatto con il mondo dei libri per ragazzi e acquistare di persona il romanzo che avrebbero letto.  Una bellissima idea della fiduciaria, la maestra Leonarda Li Calzi, che con la sua 2 D ha chiuso il ciclo degli atelier dedicati a Dahl nelle scuole aretine.
I bambini di questa classe hanno letto e lavorato con lei sulla storia di James e la pesca gigante. Mi hanno spiegato che il protagonista riuscirà a cambiare il proprio destino, a prima vista di solitudine e infelicità, grazie all'inattesa avventura in un mondo magico, dove scopre la forza del lavoro di squadra e il valore della diversità. E' quello che con la maestra ci siamo augurate succeda anche a loro: "quest'aula - ho suggerito - potrebbe essere la vostra pesca fantastica e in questi anni di scuola primaria potreste compiere un viaggio straordinario, come quello compiuto da James e la sua compagnia".

Tornando ad Arezzo per raggiungere le libraie della Casa sull'Albero, con cui dovevamo allestire la mostra A, B, C, Dahl che sarà inaugurata domani, pensavo che la stessa cosa vale per noi. Quello nel mondo di Dahl è stato un lungo viaggio, al quale ognuna di noi, con le proprie competenze,  ha dato un contributo fondamentale. Abbiamo creduto nella magia, abbiamo soffiato sogni e li abbiamo visti realizzarsi. A farci volare, oltre alle nostre idee, ci sono stati i fili tenuti non da gabbiani, ma dalle mani di tante maestre e bambini.
Da  domani potrete vedere il cuore del nostro lavoro, il nocciolo della nostra pesca. Bussate, alla porta. Come James, noi vi apriremo sempre e avremo grandi storie da raccontare: la nostra, quella di Dahl, quelle contenute nei suoi libri e quelle contenute nei libri fatti a mano di tantissimi bambini.
Ilaria


Il GGG è un gigante buffo, che parla in modo strano sbagliando i verbi e confondendo le parole, perché non è mai andato a scuola. Se non si studia, infatti, si rimane analfabeti. Lui imparerà a leggere e a scrivere con l'aiuto di Sofia, perché nella loro amicizia si scambiano le cose che sanno fare. Lei mette le idee, le conoscenze che ha, lui mette i sogni che cattura e che soffia nel mondo per renderlo un posto migliore. In questo rapporto sono complementari e crescono insieme, fino a salvare il destino dei popoli della terra. I sogni sono importanti perché rendono felici le persone e sviluppano la loro immaginazione; saper leggere e scrivere, impegnarsi ogni giorno, rende capaci di realizzare ciò che si vuole. 
I bambini della classe 4 D della scuola primaria di Ponticino



Le streghe è un romanzo che insegna ai bambini a scegliere con attenzione le persone di cui fidarsi: non bisogna fermarsi alle apparenze, ma conoscere bene gli altri! La storia di questo bambino trasformato in topo dimostra che tutti possono fare cose grandiose: l'importante è non mollare mai, anche nelle più grandi difficoltà. Se certe esperienze sembrano terribili, se si ha paura, si può chiedere aiuto alle persone di cui ci si fida: ad  aiutarci, infatti, ci sarà chi ci ama davvero e che ci apprezza per quello che si è.
I bambini della classe 5 D della scuola primaria di Ponticino


Matilde è una bambina speciale, come non ne abbiamo mai incontrate. Ha  dei poteri speciali, che usa in maniera altruistica, per aiutare generosamente i compagni e la maestra Dolcemiele se sono in difficoltà. Quello che la rende straordinaria è anche il fatto che impara a leggere quando è ancora piccolissima e grazie ai libri impara a cavarsela da sola, pur vivendo con dei genitori che la trascurano. Questo significa che la lettura fa crescere, fa imparare tante cose che ci renderanno più autonomi. Se si pensa alla famiglia di Matilde non si immaginerebbe che lei possa essere destinata a questo: invece i libri e la scuola le cambiano la vita.
I bambini della classe 3 D della scuola primaria di Ponticino


James e la pesca gigante insegna a noi bambini che l'unione fa la forza e che collaborando insieme agli altri, ognuno con le proprie diverse capacità, si possono risolvere problemi che da soli non riusciremmo ad affrontare. Gli animaletti che James incontra dentro la pesca cambiano la sua vita: sembrava destinato ad essere triste e solo, invece, dove meno se lo aspetterebbe, incontra gli amici che diventeranno i suoi compagni di strada e che vivranno con lui la più fantastica avventura. Quando James, alla fine, decide di scrivere il libro con la sua storia, lo fa per raccontare il significato che per tutti ha l'amicizia. Questo è il messaggio del vero autore, Roald Dahl, che dedica il libro alle sue figlie, Olivia e Tessa, perché sicuramente vuole che anche loro imparino questa cosa sin da piccole.
I bambini della classe 2 D della scuola primaria di Ponticino




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