venerdì 22 aprile 2016

W come The witches


Alla lettera W della mostra A, B, C…DAHL! troverete The Witches, ovvero Le streghe.
Il libro mette in guardia su chi siano le vere streghe, non quelle delle fiabe, scarmigliate e a cavallo di una scopa, ma signore eleganti che magari si riuniscono in associazioni per la protezione dell’infanzia maltrattata. Come riconoscerle? Bisogna stare attenti a chi porta sempre i guanti, a chi si gratta la testa, a chi si toglie le scarpe a punta sotto il tavolo e a chi ha i denti azzurrini, perchè le vere streghe hanno artigli al posto delle unghie, crani calvi, piedi squadrati e senza dita e la saliva blu mirtillo. Chi potrà impedire che mettano in atto il loro turpe progetto: trasfor- mare in topi tutti i bambini d’Inghilterra? Solo il coraggio e l’abilità di un bambino e di una nonna, il cui amore si dimo- strerà più forte di qualsiasi incantesimo delle streghe.
Donald Sturrock racconta che al tempo della prima stesura, Roxburgh, l'editore di Dahl, era molto preoccupato di offendere le donne e di turbare i bambini calvi a causa della chemioterapia. Dahl rispose che eventuali accuse di misoginia non stavano in piedi, in quanto uno dei personaggi centrali e più importanti del libro è la nonna, "la persona più carina sulla faccia della terra". Concludeva la sua lettera dicendo, inoltre, che era abituato a suscitare polemiche con i suoi libri per bambini e che non gliene importava un fico secco dell'opinione degli adulti.
Il libro contiene notevoli elementi auto-biografici: il narratore è un bambino che ha genitori norvegesi, che torna ogni estate nel paese natale per le vacanze, e cha una grossa nonna che racconta le storie. La descrizione dell'infanzia del bambino era molto più prolissa e Roxburgh riuscì a convincere Dahl che quei tre capitoli sarebbero stati meglio altrove, per esempio in un libro dedicato alla "tua prima infanzia". Dahl ne fu entusiasta ed inviò al suo editore tutte le lettere scritte da bambino alla madre, ben 906. Nemmeno un anno dopo era pronta la bozza della sua autobiografia, corredata di stralci di lettere e fotografie.
La nonna del protagonista, seduta su una comoda poltrona, racconta al nipote le storie su le streghe, un po’ come la mamma di Dahl fece con lui quando era un bambino. Le fiabe dei fratelli Grimm, quelle norvegesi costituiscono un patrimonio da cui Dahl ha attinto per raccontare le sue storie.
Quando scrivo ho in mente una madre che legge una favola al suo bambino” diceva Dahl ed è proprio sulla poltrona che un tempo era stata di sua madre che il nostro gigante gentile scrisse la maggior parte dei romanzi che tanto amiamo.


Domenica alle 17, al Teatro Virginian, Michele Mori ci racconterà proprio questo romanzo. Attenti alle streghe! sarà un reading divertente per grandi e piccoli e che fa paura…appena appena, ma non troppo! Una produzione Stivalaccio Teatro, La Filostoccola e La casa sull’albero.


Elena, Anna, Barbara


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