Alla
lettera W della mostra A, B, C…DAHL! troverete The Witches, ovvero Le streghe.
Il
libro mette in guardia su chi siano le vere streghe, non quelle delle fiabe,
scarmigliate e a cavallo di una scopa, ma signore eleganti che magari si
riuniscono in associazioni per la protezione dell’infanzia maltrattata. Come
riconoscerle? Bisogna stare attenti a chi porta sempre i guanti, a chi si
gratta la testa, a chi si toglie le scarpe a punta sotto il tavolo e a chi ha i
denti azzurrini, perchè le vere streghe hanno artigli al posto delle unghie,
crani calvi, piedi squadrati e senza dita e la saliva blu mirtillo. Chi potrà
impedire che mettano in atto il loro turpe progetto: trasfor- mare in topi
tutti i bambini d’Inghilterra? Solo il coraggio e l’abilità di un bambino e di
una nonna, il cui amore si dimo- strerà più forte di qualsiasi incantesimo
delle streghe.
Donald
Sturrock racconta che al tempo della prima stesura, Roxburgh, l'editore di
Dahl, era molto preoccupato di offendere le donne e di turbare i bambini calvi
a causa della chemioterapia. Dahl rispose che eventuali accuse di misoginia non
stavano in piedi, in quanto uno dei personaggi centrali e più importanti del
libro è la nonna, "la persona più carina sulla faccia della terra".
Concludeva la sua lettera dicendo, inoltre, che era abituato a suscitare
polemiche con i suoi libri per bambini e che non gliene importava un fico secco
dell'opinione degli adulti.
Il
libro contiene notevoli elementi auto-biografici: il narratore è un bambino che
ha genitori norvegesi, che torna ogni estate nel paese natale per le vacanze, e
cha una grossa nonna che racconta le storie. La descrizione dell'infanzia del
bambino era molto più prolissa e Roxburgh riuscì a convincere Dahl che quei tre
capitoli sarebbero stati meglio altrove, per esempio in un libro dedicato alla
"tua prima infanzia". Dahl ne fu entusiasta ed inviò al suo editore
tutte le lettere scritte da bambino alla madre, ben 906. Nemmeno un anno dopo
era pronta la bozza della sua autobiografia, corredata di stralci di lettere e
fotografie.
La
nonna del protagonista, seduta su una comoda poltrona, racconta al nipote le
storie su le streghe, un po’ come la mamma di Dahl fece con lui quando era un
bambino. Le fiabe dei fratelli Grimm, quelle norvegesi costituiscono un
patrimonio da cui Dahl ha attinto per raccontare le sue storie.
“Quando
scrivo ho in mente una madre che legge una favola al suo bambino” diceva Dahl
ed è proprio sulla poltrona che un tempo era stata di sua madre che il nostro
gigante gentile scrisse la maggior parte dei romanzi che tanto amiamo.
Domenica
alle 17, al Teatro Virginian, Michele Mori ci racconterà proprio questo
romanzo. Attenti alle streghe! sarà un reading divertente per grandi e piccoli e che fa paura…appena
appena, ma non troppo! Una produzione Stivalaccio Teatro, La Filostoccola e La
casa sull’albero.
Elena,
Anna, Barbara
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