Il
terzo appuntamento dei matinèe per le scuole lo abbiamo dedicato a James e la
pesca gigante, tratto dall’omonimo romanzo di Roald Dahl.
Un
prologo di venticinque minuti, ambientati in una cupa e buia Cornovaglia, con
personaggi in carne e ossa e un epilogo di nove minuti ambientati in una New
York da sogno americano, con personaggi che ritornano ad una dimensione a
misura di corpo umano.
Il
film è stato diretto da Henry Selick nel 1996, autore che si era già occupato
di The Nightmare before Christmas e Coraline e la porta magica. Il concept
design del film è stato sviluppato da Lane Smith, che in Italia conosciamo per
Nonno verde e E’ un libro.
«Dal
punto di vista formale il film danza su due registri: quello dell’animazione,
dove la vita è infusa a magici e onirici oggetti e quello delle sequenze reali,
stilizzate, che evocano il modo di
vivere degli anni
‘40 e costruiscono
una scenografia d’opera
che sarebbe piaciuta
a Kurt Weill. Nel frattempo, si
disegna un universo infantile vivace, ricco di trovate e fantasia, sovversivo e
pieno di fiducia in se stesso, che si contrappone seccamente al mondo adulto,
debole, grigio, disilluso,
chiuso in se
stesso e meschino, dalle fondamenta scricchiolanti».
Bellissima
la visione dall’alto di Manhattan, azzeccatissima la caratterizzazione degli
insetti che nella colonna sonora originale hanno le voci di Susan Sarandon(signora
ragno) e Richard Dreyfuss (centopiedi).
I
bambini, che questa mattina erano oltre 250, sono stati rapiti dalle atmosfere
del film e si è ripetuto quello che è accaduto ieri per Matilda sei mitica,
hanno fatto il tifo per James, lo hanno applaudito, lo hanno incitato a
ribellarsi e a realizzare il suo sogno.
Elena,
Anna, Barbara
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