mercoledì 25 novembre 2015

Il GGG. Il collezionista di sogni


Cominciamo la serie dei post che dedicheremo ai libri di Roald Dahl (e non solo), con Il ggg, il libro che più di tutti gli altri ci ha ispirato per il nostro progetto.
Sofia è una piccola orfana. Una notte, mentre è stesa nel suo lettino, vede oltre la finestra la sagoma di un gigante avvolto in un lungo mantello nero. Senza nemmeno rendersene conto Sofia si trova nel Paese dei Giganti. E’ convinta di essere spacciata, ma per fortuna il GGG, è un gigante atipico, diverso da tutti gli altri: uno perché a differenza dei suoi colleghi  l’Inghiotticicciaviva o il Ciuccia-budella, il San Guinario o lo Scotta-dito, è vegetariano e mangia solo cetrionzoli, due perché ogni notte non visita la terra in cerca di umani da mangiare, ma per soffiare sogni meravigliosi nelle stanze dei bambini.
illustrazione di Quentin Blake
Sofia e il GGG parlano a lungo dei sogni, della loro origine, delle loro caratteristiche, della paura degli incubi, dei sogni che piacciono ai maschi e alle femmine. «Sì, io è un gigante-soffia-sogni» disse il GGG; «quando tutti gli altri giganti se ne trotta in giro per papparsi la gente dei vari popolli, io corre in altri posti per soffiare sogni nelle camere dei bambini dormentati. Bei sogni. Sogni che rende felici». «Un momento» disse Sofia, «ma dove li va a prendere, questi sogni?» «Li colleziona» disse il GGG mostrando con un ampio gesto le file e file di barattoli sugli scaffali. «Ne ha a bilioni». «Ma come fa a prenderli?» (…). Il GGG si installò comodamente sulla sedia e accavallò le gambe. «Sogni» disse «è una costa molto misteriosa. Flotta nell’aria come bollicine di gazosa in cerca della gente dormentata».
Non è difficile vedere nel Grande Gigante Gentile, proprio Roald Dahl. Leggiamo nella biografia curata da Donald Sturrock che Dahl giocava con le sue bimbe fingendo di essere un gigante e che le storie di questo personaggio divennero presto tra le preferite delle bambine.
La prima volta che il GGG fece la sua comparsa sulla carta fu in Danny il campione del mondo, nel 1975, ma poi Dahl decise di riservargli un libro intero, che dedicò ad Olivia, sua figlia, nel ventesimo anniversario dalla sua morte. 
Il GGG inaugura il sodalizio con l’illustratore Quentin Blake, che lavorò a lungo prima di mettere a punto il personaggio, inizialmente lo aveva immaginato con un aspetto molto più inquietante, per divenire poi più dolce ed amorevole.
Il libro divenne presto uno dei preferiti di Dahl ed è sicuramente una delle sue opere più autobiografiche. Del resto era alto quasi due metri, aveva una nipotina di nome Sofia e gli piaceva molto identificarsi in un grande gigante che soffiava sogni felici nelle camere dei bambini.
Ultima notizia, uscirà il 1° luglio 2016 (negli Stati Uniti) l’adattamento cinematografico del libro ad opera di Steven Spielberg. Il film vanta una sceneggiatura d’eccezione, è stato scritto da Melissa Mathison (già dietro a E.T. – L’extraterrestre). Aspettando l’uscita italiana, armandosi di un po’ di pazienza, forse riusciremo a scovare in qualche biblioteca BFG - Big Friendly Giant, un film d’animazione del 1997.

Elena, Anna, Barbara


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