Venerdì pomeriggio eravamo a
Cortona per Da piccolo caddi in una pagina, un percorso in/formativo promosso
dalla Cooperativa Athena e dal Comune nell'ambito del progetto di più ampio
respiro Cortona Nata per leggere. Gli appuntamenti stanno coinvolgendo oltre 75
insegnanti e venerdì abbiamo incontrato le professoresse della scuola
secondaria di primo grado, trascorrendo insieme il primo dei due pomeriggi di
aggiornamento previsti.
Abbiamo deciso di lavorare
utilizzando come bussola il "genere letterario" per orientarci nel
ricco panorama editoriale contemporaneo, non dimenticandoci dei romanzi del
passato remoto e prossimo.
Per quanto riguarda il genere
biografico abbiamo proposto diversi testi, ma ci siamo soffermati
particolarmente su Un gioco da ragazzi ed altre storie di Roald Dahl. Abbiamo
deciso di leggere ad alta voce e per intero Un colpo di fortuna, uno dei
racconti della raccolta, trenta pagine dense di notizie auto-biografiche sull'autore
e di riflessioni preziose sul mestiere dello scrittore e sul percorso
"accidentale" che ha portato Dahl a scegliere la strada della
scrittura.
Il racconto principia con una
disillusa descrizione delle difficoltà economiche in cui versano gli
"scrittori in erba" per proseguire, poi, con una sorta di decalogo
sulle qualità che dovrebbe avere un romanziere:
“1. Dovete avere una fervida
immaginazione.
2. Dovete saper scrivere bene. Con questo intendo dire che dovreste
essere in grado di far vivere nella mente del lettore lo scenario che
descrivete. Non tutti hanno questa dote. È un dono di natura, che si possiede o
non si possiede.
3. Dovete avere la capacità di resistenza. In altre parole,
dovete, dovete applicarvi a quello che state facendo senza mai gettare la
spugna, per ore, giorni, settimane, mesi.
4. Dovete essere perfezionisti. Il che
significa che non dovete mai essere soddisfatti di quel che avete scritto la
prima volta ma riscriverlo in continuazione, fino a dare il meglio di voi
stessi.
5. Dovete avere una forte autodisciplina. Lo scrittore lavora in
solitudine. Non siete alle dipendenze di nessuno, non c’è nessuno pronto a
licenziarvi se non vi presentate al lavoro, o a farvi una ramanzina se andate a
rilento.
6. Sarà un vantaggio se siete dotati di senso dell’umorismo. Non è
essenziale quando si scrive per il pubblico adulto, ma è indispensabile se il
libro è rivolto ai bambini.
7. Dovete avere una buona dose di umiltà. Chi è
convinto di scrivere cose meravigliose, va incontro a cocenti delusioni".
Roald Dahl sente di essere entrato
nel mondo degli scrittori attraverso la porta di servizio e racconta una
partenza scolastica demotivante. Leggiamo gli impietosi giudizi scolastici sul
giovane Roald:
“Trimestre di Pasqua, 1931
(quindici anni). Composizione inglese: "Un incorreggibile pasticcione.
Lessico povero, frasi mal costruite. Mi ricorda un cammello".
E Dahl conclude dicendo "non
c'è da stupirsi che a quei tempi non mi sia mai passato per la testa di
diventare uno scrittore".
Unica scintilla che accende la
passione per la parola scritta sono le lezioni de La signorina O'Connor
"aveva quasi cinquant'anni, una faccia da cavallo e dei dentoni gialli, ma
per noi era bellissima (....)Forse è valsa la pena andare a quella scuola orribile
solo per la gioia di godere dei suoi sabati mattina".
E ci viene subito in mente Massimo
Recalcati e L'ora di lezione. Per un erotica dell'insegnamento, in cui lo
psicanalista e scrittore, tra memorie e spunti di riflessione ragiona attorno alla
relazione allievo/maestro. Ricorda che da piccolo si sentiva giudicato come una
vite storta da raddrizzare, "ero stato un bambino considerato idiota. Fui
bocciato in seconda elementare perché giudicato incapace di
apprendere". "Sei una presenza che
insiste a vivere in me", scrive in una commovente la lettera d'amore alla
professoressa Giulia, un incontro che rappresenta una svolta nella sua vita.
E gli incontri possono davvero
cambiarti la vita, per lo meno per Dahl fu così. Se Forester non avesse bussato
alla porta del suo ufficio a Washington, forse non sarebbe mai diventato uno
scrittore. Chi lo sa, quello che è certo è
che anche se le partenze scolastiche non sono delle migliori, niente è
perduto perché la vita può riservarsi un destino inaspettato. E ci pare davvero
un bel messaggio.
Elena, Anna, Barbara
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