giovedì 25 febbraio 2016

Il gigante e la bambina

Oggi pomeriggio, alla scuola primaria Sante Tani, mi aspettavano i bambini della classe 5C. Ero particolarmente curiosa di incontrarli, perché il libro di Dahl che hanno letto e su cui hanno lavorato è Il GGG, il mio preferito in assoluto.
Questi bambini mi hanno subito conquistata: quando mi hanno visto arrivare con la valigetta che uso sempre per portare materiali, carte, cartoncini e altri tesori nelle scuole, mi hanno chiesto se fosse quella del Grande Gigante Gentile. Ad estasiarmi ha contribuito anche una speciale sorpresa della loro maestra, Laura Chisci, che si è procurata da un tappezziere dei preziosi tessuti, con i quali abbiamo arricchito le belle illustrazioni del nostro libro fatto a mano, che abbiamo intitolato Il Gigante e la bambina.
Quando sono arrivata a casa, nella mia valigetta dei tesori ho trovato la copia del GGG di Alessia, finita ovviamente lì per sbaglio quando a lavoro concluso abbiamo riordinato l'aula. Non ho potuto fare a meno di aprirla e dentro ho scoperto tanti appunti e annotazioni, frutto del lavoro svolto in classe con la maestra. Restituirò il libro ad Alessia nei prossimi giorni, ringraziandola per il piccolo sogno soffiato inconsapevolmente nella mia stanza.


Il GGG è un romanzo che sorprende. All’inizio l’atmosfera è misteriosa e cupa, hai quasi paura: quando appare il gigante e afferra Sofia non riesci a immaginare che cosa possa succedere e per un po’ pensi al peggio. Invece poi la storia inizia a far ridere e i due personaggi vivono insieme una straordinaria avventura.
Ci è piaciuto tanto il mondo dei giganti, i loro buffi nomi e il loro strano modo di parlare, che fa pensare a una lingua segreta.
Roald Dahl ci insegna che non bisogna giudicare le persone dal loro aspetto: il GGG sembra grandissimo e cattivo, ma tra i giganti è il più piccolo di statura ed è molto gentile. Sceglie di non essere come gli altri giganti e di collaborare con Sofia, che è un essere umano, perché sogna un mondo pacifico. Lui ama i bambini, non li mangia, anzi soffia sogni belli nelle loro stanze quando dormono. Soffia la felicità; forse, soffiando quei sogni, invita i piccoli proprio a continuare a riconoscere le cose belle, a non diventare, crescendo, cattivi come sono a volte gli adulti, che fanno le guerre.
I bambini della 5 C della scuola primaria “Sante Tani”

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