lunedì 15 febbraio 2016

Nonne amorevoli e bambini coraggiosi

Stamani ho incontrato le classi 5 A e 5 B della scuola primaria Masaccio, che hanno letto Le Streghe, lavorando sul testo - anche a classi aperte -  con le maestre Silvia Fumagalli, Annamaria Boldi e Silvana Della Nesta.
Abbiamo parlato di coraggio, relazioni e amore: amore fortissimo, come quello che in questa storia lega una nonna e il suo nipotopo.

Ilaria
 
È una storia avventurosa, divertente ma che fa anche commuovere. Il protagonista è un bambino che, anche se rimane senza genitori, non perde la voglia di vivere. 
Il momento della sua trasformazione in topo è interessante: pur avendo preso l’aspetto di un animale minuscolo, infatti, riesce comunque a cavarsela e questo dà speranza, perché fa capire che anche se piccoli si possono fare cose grandi. 
È bello pure il fatto che, anche dopo la trasformazione, la nonna continui a trattare suo nipote come un bambino: significa che bisogna accettare gli altri per quello che sono. La nonna è un personaggio che ci è piaciuto molto: non è una vecchia signora, ma una donna sprint e molto moderna. Anche le streghe non sono quelle classiche delle storie ma personaggi molto particolari. 
La conclusione è toccante: al bambino non dispiace che la sua vita da topo sarà breve, quello che per lui conta è poter trascorrere il resto dei suoi giorni insieme alla nonna.


I bambini della classe 5 A
La storia ci è piaciuta tanto, perché ha una trama ricca e affascinante. È un libro divertentissimo ma che invita i bambini anche a riflettere su molti messaggi dell’autore.
Il protagonista perde i genitori quando è ancora piccolo e ha un grande coraggio nell’affrontare la morte. Poi, una volta che le streghe lo trasformano in topo, si trova a vivere mille peripezie incredibili e si ingegna per trovare il modo di riuscire in quello che fa:  questo ci insegna che è possibile superare le prove della vita, anche le più difficili. 
La nonna è un personaggio molto speciale: ama suo nipote per quello che è e ci fa riflettere sul fatto che quello che conta non è l’aspetto che abbiamo ma come siamo dentro, interiormente.
Un’altra cosa che ci insegna la storia è che le streghe non sono non quelle che siamo abituati a immaginare, che volano sulla scopa con il cappello a punta. Sono persone qualunque, vestite in modo qualunque e con lavori qualunque: quello che le rende terribili è che vogliono fare del male ai bambini e Roald Dahl ci spiega che con l’amore possono essere sconfitte.


I bambini della classe V B

Nessun commento:

Posta un commento