giovedì 21 aprile 2016

J come James e la pesca gigante


Alla lettera J della mostra troverete la storia di James Henry Trotter, che, rimasto improvvisamente orfano, si ritrova a dover vivere con due terribili zie, Stecco e Spugna. Mentre nei suoi racconti per adulti le due megere avrebbero avuto la meglio sul piccolo, questa volta Roald si sentì libero di dare sfogo al suo senso di giustizia. Una pesca cresciuta miracolosamente si stacca dall'albero del giardino delle due perfide zie e James a bordo del frutto, assieme ai sui amici insetti, le schiaccia lasciandole "stirare sull'erba, piatte, sottili e inanimate come una coppia di bambole di carta ritagliate da un album". James assume le redini del suo destino e quello degli amici insetti e quando la pesca rotola nell'oceano, la salva dall'attacco di un branco di squali, legandola ad un gruppo di gabbiani, che in volo, conducono l’allegra brigata fino all'Empire State Buildings di New York, dove il bambino verrà accolto in trionfo e realizzerà il suo sogno più grande, raccontare la sua storia ad altri bambini. La fantasia fiabesca di Dahl si mescola alle molte informazioni scientifiche sugli insetti che sono disseminate nel libro, oltre alle spiegazioni fantastiche di fenomeni naturali (per esempio, gli Uomini- Nube che generano grandine, pioggia, temporali, tuoni ecc.). James e la pesca gigante è il primo libro per ragazzi scritto da Dahl e vi troviamo già molti dei temi che saranno esplorati nei romanzi successivi: la rappresentazione di un mondo adulto incapace di ascoltare e riconoscere i talenti dell’infanzia, il viaggio (il volo) come crescita, le paure infantili personificate qui dalla figura simbolica del rinoceronte, l'importanza dell'amicizia per riscattarsi e ritrovare la fiducia in se stessi e riscoprire il coraggio di inseguire i propri sogni. Tra meno di un’ora al cinema Eden ci aspettano più di 250 bambini che hanno letto il romanzo di Dahl e non vediamo l’ora di scoprire i loro pensieri sul film di Henry Selick.



Elena, Anna, Barbara

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