martedì 19 aprile 2016

Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato



Questa mattina al Cinema Eden abbiamo iniziato le matinèes dedicate alle trasposizioni cinematografiche dei romanzi di Roald Dahl. Primo appuntamento dedicato a Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato di Mel Stuart, 1971, con Gene Wilder nel ruolo di Wonka.
Erano circa 140 i bambini che al termine della proiezione sono usciti dal cinema cantando la canzone degli Oompa Loompa. I bambini non conoscevano il film, la maggior parte di loro aveva visto la versione di Tim Burton, siamo quindi contente di avergli fatto conoscere qualcosa di sconosciuto. Vederlo assieme a così tanti bambini è stata un’emozione nuova anche per noi.


La fabbrica di cioccolato è uno dei romanzi che ha contribuito a far conoscere Dahl al grande pubblico, anche il film ha dato il suo importante contributo.
Pochi sanno che il film si ritrovò al centro di una spiacevole controversia. Quando, all’inizio degli anni ’70, trapelò la notizia della sua realizzazione, il produttore David Walper ricevette una lettera dalla NAACP, Associazione nazionale per la promozione delle persone di colore, che si opponeva alla realizzazione del film, sostenendo che il libro fosse fondamentalmente razzista. Ciò era dovuto al fatto che gli operai della fabbrica di Willy Wonka erano dei pigmei africani. Per Dahl lo shock fu fortissimo. Non dimentichiamo che negli Stati Uniti era il momento di culmine del movimento delle Pantere nere e Martin Luther King era appena stato assassinato. Le pressioni furono grosse ed intransigenti e Roald accetto di trasformare gli Oompa Loompa in nani dalla pelle arancione e dai capelli verdi e di modificare il titolo del film in Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato.

Roald Dahl durante le riprese del film assieme agli attori che impersonarono gli Oompa Loompa 

A Dahl la pellicola non piacque mai, la giudicava schifosa: non gli piaceva la colonna sonora, tanto meno il regista Mel Stuart, non apprezzò le modifiche apportate dal copione dallo sceneggiatore David Seltzer e nutriva delle riserve anche sull'interpretazione di Gene Wilder. Lui avrebbe preferito Spike Milligan o Peter Sellers.
La proiezione di questa mattina ci ha fatto fare un tuffo nella nostra infanzia, ci ha ricordato le dolci atmosfere delle vacanze natalizie accoccolati a mamma e papà, sognando di ereditare anche noi una fabbrica come quella di Willy Wonka.

Elena, Anna, Barbara

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