giovedì 21 aprile 2016

James e la pesca gigante


Il terzo appuntamento dei matinèe per le scuole lo abbiamo dedicato a James e la pesca gigante, tratto dall’omonimo romanzo di Roald Dahl.
Un prologo di venticinque minuti, ambientati in una cupa e buia Cornovaglia, con personaggi in carne e ossa e un epilogo di nove minuti ambientati in una New York da sogno americano, con personaggi che ritornano ad una dimensione a misura di corpo umano.
Il film è stato diretto da Henry Selick nel 1996, autore che si era già occupato di The Nightmare before Christmas e Coraline e la porta magica. Il concept design del film è stato sviluppato da Lane Smith, che in Italia conosciamo per Nonno verde e E’ un libro.
«Dal punto di vista formale il film danza su due registri: quello dell’animazione, dove la vita è infusa a magici e onirici oggetti e quello delle sequenze reali, stilizzate, che evocano il modo di  vivere  degli  anni  ‘40  e  costruiscono  una  scenografia  d’opera  che  sarebbe  piaciuta  a  Kurt Weill. Nel frattempo, si disegna un universo infantile vivace, ricco di trovate e fantasia, sovversivo e pieno di fiducia in se stesso, che si contrappone seccamente al mondo adulto, debole,  grigio,  disilluso,  chiuso  in  se  stesso  e  meschino, dalle fondamenta scricchiolanti».
Bellissima la visione dall’alto di Manhattan, azzeccatissima la caratterizzazione degli insetti che nella colonna sonora originale hanno le voci di Susan Sarandon(signora ragno) e  Richard  Dreyfuss (centopiedi).
I bambini, che questa mattina erano oltre 250, sono stati rapiti dalle atmosfere del film e si è ripetuto quello che è accaduto ieri per Matilda sei mitica, hanno fatto il tifo per James, lo hanno applaudito, lo hanno incitato a ribellarsi e a realizzare il suo sogno.


Elena, Anna, Barbara 


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