Ieri
mattina ho lavorato ancora su Il GGG con gli alunni di due classi quarte di due
diverse scuole primarie. Mie preziose compagne di avventura sono state le
maestre Sabrina Mangoni e Esther Schembari Gatto per la IV C della Sante Tani e
Katia Fanciullini e Angela Ciucchi per la classe IV B della scuola Masaccio.
I
libri fatti a mano che i bambini hanno realizzato, pur partendo dallo stesso
romanzo di Dahl, sono assai diversi ma entrambi eccezionali.
Il
collage arricchisce di minuziosi dettagli le illustrazioni del libro della
classe IV C della scuola primaria Sante Tani, che hanno riempito le pagine
usando matite, colla, forbici, carte colorate, miscelando leggerezza, poesia e
intensità.
I
bambini della classe IV B della scuola Masaccio hanno scelto invece una strada
particolarissima: illustrazioni preziose, solo in bianco e nero, realizzate con
la speciale, segretissima tecnica black & white, da loro stessi brevettata.
Una scelta coraggiosa e un linguaggio visivo insolito per bambini così piccoli,
che nel loro libro fatto a mano ha dato vita a un risultato incantevole. La
pagina si anima grazie al pregiato accostamento dialettico, al dialogo
armonioso del bianco e del nero, e il loro libro diventa persino più articolato
di quello che sarebbe successo utilizzando gamme cromatiche più vaste.
E’
sempre dura separarsi da questi bambini: due ore sono poche, è un tempo
concentrato in cui si attraversa un libro intero, se ne costruisce uno nuovo e
si esplorano mondi. Ci si affeziona subito, si creano immediatamente legami
speciali ed è difficile rispondere alla domanda che mi viene posta così spesso:
quando tornerai?
Ilaria
Il
libro ci è piaciuto specialmente perché l’autore fa parlare i giganti con
parole buffe, in modo strano, quasi un codice da decifrare: un linguaggio
comune serve a capirsi e parlare in modo misterioso ci permette di dirci cose speciali
tra noi. Quello dei giganti è un mondo fantasioso ma anche terribile. Non tutti
loro, però, sono cattivi: il GGG è un gigante gentile e fa amicizia con Sofia.
Questo significa che è importante non giudicare gli altri senza conoscerli: non
bisogna fermarsi alle apparenze, ma guardare cosa hanno le persone dentro il
cuore.
Roald
Dahl, con questo libro, dice ai bambini che la vita è fatta di cose belle e
cose brutte, ma che è importante essere coraggiosi e che è possibile
affrontarle tutte. Per aiutare i bambini a essere felici, di notte, il GGG
soffia sogni nelle loro camere, regalando mondi immaginari e pieni di cose
belle.
I bambini della
classe IV C della scuola primaria “Sante Tani”
Il romanzo è
avventuroso e molto piacevole da leggere: lo rende divertente soprattutto il
fatto che l’autore faccia parlare il GGG con un linguaggio strano. I nomi dei giganti svelano chi sono e
raccontano i loro gusti. È particolare il fatto che una bambina decida di
aiutare un gigante nella sua impresa: succede perché non si ferma al suo
aspetto, non si fa condizionare da un pregiudizio, e quindi scopre che non è
cattivo come avrebbe immaginato. Questo ci insegna che non bisogna giudicare
gli altri dall’aspetto e che bisogna aiutarci l’un l’altro nelle cose
importanti.
I bambini della
classe IV B della scuola primaria “Masaccio”
Nessun commento:
Posta un commento