venerdì 4 marzo 2016

Stessi romanzi, differenti immaginari

Ieri mattina ho lavorato ancora su Il GGG con gli alunni di due classi quarte di due diverse scuole primarie. Mie preziose compagne di avventura sono state le maestre Sabrina Mangoni e Esther Schembari Gatto per la IV C della Sante Tani e Katia Fanciullini e Angela Ciucchi per la classe IV B della scuola Masaccio.
I libri fatti a mano che i bambini hanno realizzato, pur partendo dallo stesso romanzo di Dahl, sono assai diversi ma entrambi eccezionali.
Il collage arricchisce di minuziosi dettagli le illustrazioni del libro della classe IV C della scuola primaria Sante Tani, che hanno riempito le pagine usando matite, colla, forbici, carte colorate, miscelando leggerezza, poesia e intensità.
I bambini della classe IV B della scuola Masaccio hanno scelto invece una strada particolarissima: illustrazioni preziose, solo in bianco e nero, realizzate con la speciale, segretissima tecnica black & white, da loro stessi brevettata. Una scelta coraggiosa e un linguaggio visivo insolito per bambini così piccoli, che nel loro libro fatto a mano ha dato vita a un risultato incantevole. La pagina si anima grazie al pregiato accostamento dialettico, al dialogo armonioso del bianco e del nero, e il loro libro diventa persino più articolato di quello che sarebbe successo utilizzando gamme cromatiche più vaste.
E’ sempre dura separarsi da questi bambini: due ore sono poche, è un tempo concentrato in cui si attraversa un libro intero, se ne costruisce uno nuovo e si esplorano mondi. Ci si affeziona subito, si creano immediatamente legami speciali ed è difficile rispondere alla domanda che mi viene posta così spesso: quando tornerai?

Ilaria

Il libro ci è piaciuto specialmente perché l’autore fa parlare i giganti con parole buffe, in modo strano, quasi un codice da decifrare: un linguaggio comune serve a capirsi e parlare in modo misterioso ci permette di dirci cose speciali tra noi. Quello dei giganti è un mondo fantasioso ma anche terribile. Non tutti loro, però, sono cattivi: il GGG è un gigante gentile e fa amicizia con Sofia. Questo significa che è importante non giudicare gli altri senza conoscerli: non bisogna fermarsi alle apparenze, ma guardare cosa hanno le persone dentro il cuore.
Roald Dahl, con questo libro, dice ai bambini che la vita è fatta di cose belle e cose brutte, ma che è importante essere coraggiosi e che è possibile affrontarle tutte. Per aiutare i bambini a essere felici, di notte, il GGG soffia sogni nelle loro camere, regalando mondi immaginari e pieni di cose belle.

I bambini della classe IV C della scuola primaria “Sante Tani”

Il romanzo è avventuroso e molto piacevole da leggere: lo rende divertente soprattutto il fatto che l’autore faccia parlare il GGG con un linguaggio strano.  I nomi dei giganti svelano chi sono e raccontano i loro gusti. È particolare il fatto che una bambina decida di aiutare un gigante nella sua impresa: succede perché non si ferma al suo aspetto, non si fa condizionare da un pregiudizio, e quindi scopre che non è cattivo come avrebbe immaginato. Questo ci insegna che non bisogna giudicare gli altri dall’aspetto e che bisogna aiutarci l’un l’altro nelle cose importanti.

I bambini della classe IV B della scuola primaria “Masaccio”

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