venerdì 11 marzo 2016

Tra realtà e fantasia

Se ieri nella classe 4A della scuola Sante Tani, si è parlato della capacità di Roald Dahl di far divertire i bambini e della sua grande fantasia nell'inventare mondi di giganti e mondi di sogni, nella classe 3 B della scuola primaria Masaccio, si è a lungo dibattuto su questioni molto concrete.
I bambini hanno a lungo parlato con me e la maestra Donatella Zoi del fatto che la protagonista sceglie di non vivere più con la sua famiglia. Per qualcuno non è stato un finale giusto, perché i bambini devono stare con i loro genitori che, nella realtà, non sono affatto come quelli di Matilde. Qualcun’altro però non era convinto e infatti ha raccontato di conoscere una bambina che aveva una mamma che non si prendeva cura di lei e che per questo oggi vive con i nonni, che la rendono felice.
Ecco chi è Roald Dahl: le sue storie raccontano splendide fantasticherie, ma sono anche dure e costituiscono una sorta di «manuale di sopravvivenza nel mondo adulto» (Donald Sturrock, Roald Dahl. Il cantastorie, Odoya, 2012). Nei suoi libri, Dahl non nasconde ai bambini quelle scomode verità che, in realtà, purtoppo a volte già conoscono. 
Ilaria



Matilde è un libro un po’ triste, perché racconta la storia di una bambina che ha una famiglia che non la accudisce come dovrebbe. Quando si sentiva sola, da piccola, aveva superato la solitudine leggendo.
I sui genitori sono così poco interessati a lei che alla fine, visto che vogliono trasferirsi in Spagna e lei non vuole andarci, acconsentono a lasciarla con la signorina Dolcemiele. Ma per lei, alla fine, questa è una cosa positiva, perché così avrà una nuova mamma che la renderà felice.
Matilde però è anche una storia che fa anche ridere e dove accadono cose fantastiche: lei ha anche un potere sbalorditivo, quello di muovere le cose con il potere speciale dei suoi occhi e lo usa per aiutare le persone, cioè con altruismo, per rimediare alle ingiustizie.
Roald Dahl ci ricorda che leggere fa divertire, fa imparare nuove cose e rende informati: insomma, fa crescere. Per questo è importante andare a scuola. Le buone maestre sono quelle che si preoccupano dei loro alunni e sanno essere dolci ma anche che correggono gli errori e insegnano a rispettare le regole, spiegando perché è importante seguirle.
I bambini della classe 3C della scuola primaria "Masaccio"



Il GGG racconta la storia di un gigante gentile, diverso da tutti gli altri suoi simili. La cosa più bella è che si prende cura dei bambini, andando di notte a soffiare sogni con la sua tromba nelle loro camere, perché vuole che siano felici.
È un romanzo avventuroso, ambientato in mondi fantastici inventati dall’autore e pieno di parole strane che fanno divertire i bambini. Quelle parole, le usa il GGG perché non è mai andato a scuola, ma siccome saper leggere e scrivere è importante glielo insegna Sofia, che gli fa da maestra. Lui imparerà, tanto che alla fine si scopre che è diventato uno scrittore, autore del libro che abbiamo appena letto. 
I bambini della classe 4B della scuola primaria "Sante Tani"

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