mercoledì 30 marzo 2016

Parole e immagini per raccontare le emozioni

Stamani i bambini sono rientrati a scuola dopo le vacanze di Pasqua ed io mi sono svegliata assai contenta di riprendere le attività della grande Fabbrica dei Libri e tuffarmi ancora con loro nel mondo magico di Dahl: già mi mancavano i racconti, i disegni, i pensieri e i sentieri che percorriamo tenendoci per mano.
Alla primaria Masaccio i bambini che ho incontrato erano pronti a raccontarmi le loro impressioni su James e la pesca gigante e a mostrarmi il lavoro fatto con le loro maestre, Marilena De Simone in 2B e Felicita Lanzi in 2A.
I due libri realizzati sono molto diversi, sia nel testo che nelle illustrazioni, e rispecchiano a pieno le caratteristiche delle due classi: in entrambi i casi, però, i bambini hanno dichiarato che il romanzo è stato un veicolo di forti emozioni e che dalla lettura è emerso il valore indiscutibile dell’amicizia. Così abbiamo riflettuto che, proprio come è stato per James e i suoi compagni di avventura, anche in classe abbiamo compiuto un viaggio all’insegna della cooperazione, contribuendo, ciascuno, alla creazione del libro collettivo.
Uno degli atelier di stamani mi dà l’occasione per rammentare anche l’importanza e l’efficacia comunicativa dell’espressione artistica, la sua forza come strumento per la valorizzazione dell'individualità, nonché come opportunità di costruire relazioni e esperienze di socializzazione. In una delle due classi ho conosciuto un bambino con tantissime difficoltà di apprendimento: ha problemi di linguaggio e non sa ancora leggere. Ebbene, di fronte al foglio bianco, questo cucciolo spaurito e dagli occhi grandi ha trovato un'importante alternativa al linguaggio verbale, riuscendo a raccontare in maniera totalmente appropriata il suo pezzo di storia attraverso le illustrazioni, mettendo in luce, finalmente, le sue potenzialità e donandoci con commovente spontaneità la parte più viva e vera di sé.


Oltre a questo regalo, nel pomeriggio ne ho ricevuto un altro: un messaggio speciale e un disegno che racconta l’esperienza di questa mattina.


Ecco come mi vede Bianca: vicino a lei, felice e soddisfatta, e con in mano un libro fatto a mano. Grazie!

Ilaria

James e la pesca gigante è un libro che fa emozionare. Per esempio la storia fa sentire tristi, proprio come James, che viene trattato malissimo da zia Stecco e zia Spugna. Le zie, infatti, lo costringono a fare dei lavori pesanti e gli impediscono di passare il tempo fuori a giocare, come sarebbe giusto che accadesse a un bambino della sua età. La storia però è anche molto divertente, perché racconta le avventure fantastiche a bordo della pesca. Roald Dahl ci insegna che i bambini vanno trattati con cura e amore e anche che l’amicizia è importante: James fa amicizia con gli animaletti che abitano nella pesca e, insieme, riescono a farla volare e a raggiungere New York. Collaborando e aiutandosi l’un con l’altro, possono realizzare un’impresa che, per ciascuno di loro, da solo, sarebbe stata troppo difficile.

I bambini della classe 2 B della scuola primaria Masaccio


Roald Dahl, con questa storia ci ricorda il valore dell’amicizia e dei rapporti di collaborazione con gli altri. Per esempio James, durante il viaggio, ha un sacco di idee geniali e trova la soluzione a tutti i guai che accadono, ma non potrebbe metterle in pratica senza l’aiuto degli animali: ognuno di loro, infatti, ha una specifica capacità. Questo romanzo, inoltre, ha la capacità di far emozionare i lettori: ci si sente tristi quando James perde i genitori; pieni di adrenalina quando la pesca viene attaccata dagli squali; ci si preoccupa quando il gruppo arriva a New York, perché pensiamo che possano essere arrestati; ci si commuove quando James permette ai bambini di mangiare la pesca e poi lui va a vivere dentro al nocciolo. Sarà proprio qui, a Central Park, che su un tavolino James scriverà la memoria della sua avventura straordinaria, in modo che arrivi fino a noi. Questo è il grande potere dei libri: trasmettere storie, emozioni e stimolare la fantasia e l’immaginazione, che permettono ai bambini di costruire mondi diversi e bellissimi, cioè di sognare.

I bambini della classe 2 A della scuola primaria Masaccio

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