mercoledì 9 marzo 2016

Pagine per crescere, pagine per sognare



Alla scuola Masaccio, stamani mi aspettavano i bambini della classe 3B insieme alla maestra Donatella Zoi: alla parete un gigantesco cartellone, pieno di parole chiave colorate che hanno scelto e conservato leggendo Matilde e che saranno utilizzate anche dopo l’atelier di questa mattina, per continuare ad analizzare il romanzo e i suoi temi.



Matilde è un romanzo avventuroso, misterioso ed emozionante: mentre lo leggi non solo ti diverti, ma pensi che vuoi sapere come andrà a finire. La protagnista è una bambina speciale, fantastica, molto particolare: ma il fatto che sin da quando aveva quattro anni abbia imparato a leggere, scrivere e contare, dimostra ai bambini che, impegnandosi, tutto è possibile.
Il finale è meraviglioso, perché Matilde riesce a conquistare la libertà e ad avere la vita che vuole, con l’amore che potrà darle la signorina Dolcemiele e che non le davano, invece, i suoi genitori. I signori Dalverme non si occupavano di lei e non si rendevano neanche conto di quanto fosse speciale. Anzi, le dicevano che studiare è inutile. Invece, se non impari a leggere, da grande non potrai fare nulla, neanche lavorare e la tua vita sarà tristissima.
I bambini della classe 3B della scuola primaria “Masaccio”

Subito dopo ho incontrato i bambini della 4B e la loro maestra, Silvia Bizzarri. Il GGG secondo loro è un libro che fa sentire dentro qualcosa che non sai spiegare. In realtà le parole per esprimere quell’emozione le hanno trovate e sono state, oltre che appropriate, piene di profondità e di delicatezza.


Innanzitutto Dahl ha avuto un’idea originale. Verrebbe da pensare, istintivamente, che i giganti sono tutti cattivi, mentre il GGG è un buono tra i cattivi e ha scelto uno stile di vita che ci piace. È gentile, si fida delle persone e mangia verdure per non nutrirsi di bambini come fanno gli altri giganti. Con questa storia l’autore ci dice che non bisogna giudicare le persone dall’aspetto, ma da quello che hanno dentro, dai loro sentimenti e dal loro modo di comportarsi. Del resto, come si dice, non bisogna giudicare un libro dalla copertina.
La trama è avvincente e avventurosa, piena di descrizioni che ti fanno credere di essere lì, e ti lasciano con il fiato sospeso. Il finale, poi è sorprendente: con l’aiuto di Sofia il GGG ha imparato a leggere e scrivere ed è addirittura diventato uno scrittore! Questo incoraggia i bambini che a scuola trovano più difficoltà e significa che tutti possono migliorare e imparare.
I bambini della classe 4A della scuola primaria Masaccio

Una bambina, in questa classe, mi ha detto: "Sarebbe bello che esistesse un GGG e che come un angelo venisse a soffiare sogni belli nelle nostre stanze…"
"Ma Roald Dahl – ho chiesto io – non ha fatto questo? Non ha soffiato dei sogni scrivendo le pagine di questo romanzo? Non ha vi ha regalato mondi meravigliosi da far vivere nei vostri pensieri, con la vostra immaginazione?"
Ci ha pensato un po': "Sì. E’ vero. Leggendo si aprono le porte dell’immaginazione, è come se ti spuntassero le ali e ti senti libera".

Ilaria


Nessun commento:

Posta un commento